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giovedì 4 ottobre 2007

Canon EOS 40D la tecnologia professionale al servizio della fotografia

Quando si parla di Canon si parla di alta tecnologia e si sa che questo ha un costo.

Ma anche la Canon, come altre importanti aziende del settore, si sta sforzando di colmare la differenza che c'è tra apparecchiature professionali e le "prosumers" al fine di rendere più accessibile la tecnologia sofisticata ad un mercato più allargato.

Ci troviamo così a vedere disponibili sul mercato reflex già di ottima fattura come la Canon Eos 350d o la Eos 400d vendute a prezzi sicuramente abbordabili.

Vorrei però appuntare l'attenzione su un paio di prodotti che considero di particolare lode.

La Canon Eos 40D e la Canon Eos 1Ds-Mark III new

Tralasciando gli aspetti soliti ampiamente documentati nelle brochure o sul sito Canon vorrei concentrarmi sul cuore della loro tecnologia i sensori:

La Canon Eos 40D con un sensore CMOS formato APS-C (22.2 x 14.8 mm) da 10,1 Megapixel, di derivazione del modello professionale EOS 1D Mark III.














Il processore Canon DIGIC III garantisce rapidi tempi di reazione, una migliore resa dei colori e avvii quasi istantanei.
Il sistema integrato di pulizia del sensore e un corpo in lega di magnesio, resistente a polvere ed umidità, assicurano meno fotoritocchi e una durata maggiore della fotocamera.

E' un sensore CMOS di terza generazione che si distingue dal suo predecessore per la nuova struttura dei pixel che riduce al minimo il rumore.
La qualità delle immagini riesce a mantenersi alta fino alla sensibilità di 1600 ISO, pur consentendo di arrivare ai 3200 ISO.

Le immagini sono elaborate a 14 bit per una profondità colore maggiore, con gradazioni cromatiche più omogenee ed una riproduzione dei colori estremamente accurata.

Un'altro dei problemi delle reflex digitali, la polvere che si deposita sul processore soprattutto durante i cambi delle ottiche viene affrontato in tre modi; il sistema integrato provvede a ridurre, respingere e rimuovere.

Riduce – I meccanismi interni alla fotocamera sono progettati in modo tale da ridurre la formazione della polvere. L’utilizzo del nuovo coperchio del corpo macchina previene tale formazione.

Respinge – Tecnologie antistatiche sono applicate al filtro passa-basso posizionato davanti al sensore che non attrae più la polvere.

Rimuove – L’unità autopulente del sensore utilizza vibrazioni ad alta frequenza per togliere la polvere dal filtro ad infrarossi per circa un secondo dopo ogni accensione, una funzione eventualmente disattivabile.

Canon ha progettato anche il sistema Dust Delete Data, in grado di rilevare la presenza della polvere sul sensore.

Il fotografo ha il controllo della qualità delle immagini mediante il programma di: nitidezza, contrasto, tono colore e saturazione.
La configurazione di base consente di utilizzare subito le immagini in formato JPEG, senza ricorrere ad altre impostazioni del menu o invece decidere di utilizzare il RAW (che personalmente preferisco).

Le sei pre-impostazioni includono:

Standard – per immagini dai colori vivaci e nitidi che non necessitano di postelaborazione

Ritratto – ottimizza il tono colore e la saturazione, per ottenere tonalità della pelle gradevoli

Paesaggio
– per tonalità di verde e blu accese, per conferire a montagne, alberi e profili degli edifici contorni decisi

Neutro
– ideale per la post-elaborazione

Fedele
– regola il colore per abbinarlo a quelli del soggetto, per scatti con una temperatura colore di 5200K

Monocromatico
– per scatti in bianco e nero con un’ampia gamma di effetti filtro (giallo, arancione, rosso e verde) ed effetti cromatici (seppia, blu, viola e verde).

Ovviamente c'è il classico bilanciamento del bianco, la gamma dinamica, la compensazione dell’esposizione e il tono colore.

Le immagini possono essere salvate nella fotocamera con spazio colore sRGB o Adobe RGB. Digital Photo Professional supportagli spazi colore sRGB, Adobe RGB, ColorMatch RGB, Apple RGB e Wide Gamut RGB.
Alle immagini TIFF o JPEG convertite dal formato RAW possono essere applicati profili ICC (InternationalColour Consortium).
Ciò garantisce una riproduzione fedele dei colori nei software che supportano i profili ICC, come ad esempio Adobe Photoshop.

A questo punto sembra di avere già il massimo , ma non è così perchè con la Eosd 1Ds-Mark III si può davvero strafare in qualità.

Il sensore CMOS a sensore in formato pieno (36 x 24 mm) con immagini di dimensione pari a 5616x3744 pixel, presente nella EOS-1Ds Mark III infatti garantisce una risoluzione di 21 Megapixel, ben oltre la qualità che ci si aspetta per l'uso di una reflex maneggevole.
Le immagini sono elaborate ugualmente ad una profondità colore di 14 bit.
Stessa efficace riduzione del rumore alle alte sensibilità e dal filtro passa-basso che elimina l’effetto moiré ed i falsi colori.
Scegliendo la funzione Highlight Tone Priority può essere impostata l’ampia gamma dinamica del sensore in modo tale da conservare dettagli maggiori delle aree luminose.

Due processori DIGIC III gestiscono al meglio le rapide prestazioni della fotocamera, consentendo avvii e risposte quasi istantanee.

La EOS-1Ds Mark III è in grado di produrre raffiche continue alla velocità di 5 fotogrammi al secondo, per un massimo di 56 immagini in formato JPEG che si riducono a 12 se si utilizza il formato RAW, notoriamente più corposo del compresso Jpeg.

Che dire di più !
Certo hanno tante altre funzioni ma mi affascina che sappiano "scrivere bene la luce" digitalmente senza far rimpiangere l'ormai caro , vecchio, analogico.

E per chi ha già un corredo di ottiche professionali Canon, sono due bei corpi macchina per fare il salto di qualità digitale.

by Serena Chiatante

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