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giovedì 10 gennaio 2008

L'imprenditoria sconfiggerà la povertà?



Qualche mese fa leggevo le storie di successo di multinazionali dello shampoo che riducendo le dosi aprivano i loro prodotti a nuovi mercati e mi stupivo nel rilevare attraverso gli scritti di Prahalad, nel libro edito dal Mulino, di come le potenzialità del mercato sono dove meno ce l'aspetteremmo: alla base della piramide della ricchezza.

Mentre la battaglia è al vertice, dove la concorrenza per assicurarsi i 75 milioni di persone con un potere d'acquisto superiore ai 20 mila dollari è feroce, un'enorme quota di mercato è ancora da conquistare. Esistono miliardi di persone povere che hanno un'immensa capacità imprenditoriale e potere d'acquisto, seppur singolarmente limitato.

Ribaltando le nozioni preconcette si può imparare a soddisfare i bisogni di questa fascia di consumatori e contemporaneamente aiutare i più poveri del mondo a uscire dalla loro condizione. Sarebbe dunque il profitto la chiave per sconfiggere la povertà?

Ed ecco che oggi apprendo dall'Ansa che arriva Nano.


L'utilitaria meno cara del mondo (100mila rupie, pari a 1700 euro) destinata, secondo il sogno del multimiliardario Ratan Tata che guida la Tata Motors a rivoluzionare il trasporto in India, garantendo "comfort e sicurezza" a migliaia di famiglie che finora potevano aspirare al massimo a uno scooter.
Oggi all' Auto Expo a New Delhi è stata presentata la nuova auto " Nano" dopo quattro anni di progettazione dell'auto del "popolo".

Sulle note di 'Odissea nello spazio', per rimarcare il senso di una novità epocale, accostata dal patron Tata al primo volo dei fratelli Wright e allo sbarco sulla luna, la Nano, dal design simile alla Smart.

Si tratta di una piccola compatta 4 porte lunga 3,1 metri, larga 1,5 metri e alta 1,6 metri, con motore bicilindrico 623 cc, in grado di erogare una potenza di 33 cavalli e arrivare alla velocità massima di 80km/h. Per mantenere la promessa di offrire l'auto più economica di tutte, realizzando - ha sottolineato Tata - un traguardo "che molti si chiedono come sia possibile", il costruttore ha fatto ricorso a una serie di accorgimenti tecnici e ha risparmiato sugli accessori: un solo tergicristallo, strumentazione essenziale e naturalmente niente vetri elettrici, aria condizionata, abs e controllo di stabilità. Si potranno comunque chiedere due versioni de luxe accessoriate.
Un'auto spartana ma che - ha sottolineato Tata - può comodamente portare quattro persone (é omologata per 5) e rispetta tutti gli standard di sicurezza, oltre ad avere basse emissioni.

Sconfiggere la povertà e realizzare profitti non è solo utopia ma successo concreto.

E se lo dice C.K. Prahalad, un indiano che negli Stati Uniti, occupa la cattedra di professore di Business Administration e di Corporate Strategy nella University of Michigan Business School. E' stato premiato nel 2005 a Venezia come "studioso dell'anno" nell'ambito dei Colloquia di Telecom per la sua teoria sull'inclusive capitalism. Penso sia da ascoltare con molta attenzione.
E sarà un caso che un imprenditore indiano abbia saputo cogliere la sfida?

Ma non dimentichiamo che nell'Italia del dopoguerra il sogno degli Agnelli era di motorizzare l'Italia e ci sono riusciti.
Le 500 e 600 sono ancora il mito della rinascita ecconomica di quegli anni.
E Ford, ricordate qual'era il suo motto ? La storia dell'imprenditoria e del marketing di successo sembra ripetersi, ma forse troppo presi dal vendere a pochi abbiamo perso il valore sociale della produzione di massa.

Cominciamo a meditare o ...

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